I “magnaccioni” dei centri.

In questi ultimi mesi si parla tanto delle Cooperative che dopo aver “vinto” appalti gestiscono la vita di tutti i giorni degli immigrati e tante di loro speculano su quello che passa loro lo Stato.

Secondo me è sempre esistito quel qualcuno che ci ha sempre speculato sulle disgrazie altrui.

Arrivati in Italia noi profughi italiani dalla Tunisia siamo stati “ospitati” in uno dei centri raccolta profughi, una decina circa dislocati su tutto il territorio nazionale, nel nostro caso Centro raccolta profughi di Bari.

Quando il capo famiglia una volta individuata la città dove voleva ricostruire il futuro, trovato lavoro e abitazione tornava al centro a riprendere la famiglia e ai suoi componenti la direzione del Centro riconosceva una cifra che doveva servire secondo loro come rimborso spese per rimettere in piedi una abitazione per l’acquisto di mobili e vari per ricominciare a “vivere”.

Nel nostro caso la cifra è stata di cinquantamila lire a componente, erano gli anni sessanta ma cinquantamila lire erano molto pochi per quello che dovevano servire e se considerate che un operaio specializzato prendeva in quei anni la stessa cifra al mese.

Nel tempo abbiamo scoperto che a nostri compaesani stesso periodo, stesse condizioni ma in altri Centri sono stati riconosciuti importi a volte anche del doppio di quello che abbiamo percepito noi a Bari, questo dimostra che a monte qualcuno ci faceva la cresta non solo sulla buonuscita ma anche su tutto il resto viste le condizioni in cui dovevamo sopravivere. Da tenere presente che gli italiani rientrati dalla Tunisia erano alcune decine di migliaia di persone quando invece oggi sono centinaia di migliaia, la torta è molto più appetitosa.

Oggi ci sono le cooperative, ieri qualcun’altro,cambiano i suonatori ma la musica è sempre la stessa….