1° capitolo – Profugo italiano

Mi chiamo Giuseppe Rizzo sono nato il 4 Febbraio 1946 in Tunisia, figlio di una coppia di immigrati italiani originari della Sicilia, mio papà Francesco nato in Tunisia nel 1909 ma originario di Partinico (PA), mentre la mia mamma Giacoma Barraco nata nel 1917 a Marsala (TP).

TUNISIE

Il primo ad arrivare in Tunisia è stato mio nonno paterno Giuseppe Rizzo ”senior” partito da Partinico , fine 800.
In quel periodo in Sicilia il lavoro scarseggiava e per chi aveva famiglia e voleva pensare al proprio futuro e dei propri figli non rimaneva che trasferirsi all’estero o andare a finire in qualche cosca mafiosa . Tanti partivano per gli Stati Uniti ma per lui allontanarsi cosi tanto dal suo “paese” natale era impensabile e cosi decise per quel paese dell’Africa del nord cosi vicino al nostro ma nello stesso tempo lontano. Lontano perchè lasciava in Sicilia moglie e due figli. Ci sarebbe andato da solo per gettare le basi e farsi raggiungere in un secondo tempo dal resto della famiglia non appena le sue condizioni economiche glielo avrebbero permesso.

Arrivato in quel paese, inizia a lavorare prima come bracciante agricolo e dopo alcuni anni intraprende l’attività di agricoltore.

L’azienda negli anni cresce e da una decina di dipendenti, nel giro di pochi anni passa ad una cinquantina fissi oltre ai stagionali. Non appena mio padre raggiunge la maggior età e in grado di dirigere l’azienda, ne diventa il proprietario a tutti gli effetti. Negli anni, a questa attività se ne aggiungono altre, prima una stalla che rifornisce il latte ad una vicina caserma della Legione Straniera Francese di stanza proprio vicino all’azienda, dopo alcuni anni un negozio di vini e liquori nel centro di Tunisi, per ultimo l’acquisto di un paio di cavalli da corsa che gareggiano nell’ippodromo nazionale tunisino.

Io frequento la scuola dell’obbligo e una volta finita , vengo iscritto al liceo scientifico, avevo dodici anni. Nelle scuole veniva insegnata la lingua francese che era la madre lingua  per noi occidentali, mentre per i musulmani che lo desideravano vi era anche la scuola araba.

I progetti per il futuro sono tanti fra cui anche il mio, ero un bambino che prometteva molto bene a scuola e perciò i miei genitori si erano fatti dei bei progetti anche sul mio conto…………

Leggi il secondo capitolo.

6 Risposte a “1° capitolo – Profugo italiano”

    1. molte grazie Massimo, a questo tuo parere ci tenevo molto, visto le tue esperienze in campo giornalistico..consiglio di leggere anche le prossime puntate..ciao caro amico.

  1. Bravo le tua storia è quella di noi tutti che grazie a te rivivremo. Attendo di leggere , impaziente , il seguito.
    Grazie e buon lavoro.
    Cordialmente
    Mario Governale

    1. grazie Mario, come ho già scritto nell’introduzione, scriverò la mia di storia con gran parte della stessa con un filo conduttore unico e comune a tutti quelli della nostra comunità, il rimpatrio e i primi mesi in Patria, ho deciso di farlo a puntate e a breve scriverò anche tutto quello che ci ha girato attorno alle nostre vite nel frattempo nell’integrazione nostra, in questo paese.Ti ringrazio dell’attenzione e auguro una buona giornata.

  2. Molti italiani, a cavallo fra il XIX ed il XX secolo, hanno attraversato i confini con la Francia e la Svizzera o sono emigrati in Belgio ed in Germania e moltissimi si sono imbarcati per le Americhe o i Paesi del Mediterraneo meridionale. Gli italiani hanno contribuito al benessere ed al progresso di molti Paesi del mondo, a volte purtroppo senza alcuna forma di gratitudine.

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