I divertimenti della domenica – seconda parte

Il locale l’avevamo sotto agli occhi, lo scantinato del bar che frequentavamo, il Bar Samoggia di circa 250-300 mq dove il barista (Paolo) teneva le sue scorte di bibite. Ne parliamo con lo stesso barista e avanziamo la nostra proposta, lui ci affida il locale a titolo gratuito però noi in contro partita ci impegniamo a consumare durante le nostre feste, le sue bibite. Decidiamo anche il nome da dare al club, il “ FARO “.

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                                                                                         CARTOLINA D’INVITO

Il lunedi successivo ci mettiamo subito all’opera, chiediamo il permesso al commissariato di polizia di quella zona come previsto per legge e per una settimana ci impegniamo tutti quanti a rimettere a posto il locale. Iniziamo con il tinteggiare le pareti e sistemando le luci, tutti faretti colorati con in un angolo un “faro” di circa 60-70 cm di altezza che girando grazie ad un congegno al suo interno fatto per l’occasione da uno degli amici (Rino  – tecnico in elettronica) emanava un raggio di luce, l’effetto di un vero e proprio faro, poi avevamo tra noi anche un bravo disegnatore (Franco), decidiamo di disegnare le pareti; su una parete tutti i personaggi di walt disney , su la seconda un mare in tempesta e su le altre paesaggi di montagna.

Vengono fatti stampare i biglietti d’invito (Antonio – litografo) per l’inaugurazione del locale da distribuire in giro ai giovani che conosciamo oltre agli amici degli amici, l’importante fare numero. Nel giro di poco tempo riusciamo a distribuire un centinaio di inviti.

Per l’arredamento ci si accorda sempre con il barista, tavolini e sedie ce li procurerà tramite le sue ditte fornitrici di bibite. Tutto fa business.

Per la musica abbiamo due possibilità, il giradischi e la musica dal vivo. Per il giradischi problemi zero, tanti di noi ne hanno uno, altrettanto per i dischi, mentre per la musica dal vivo, nostro valore aggiunto rispetto a tutti gli altri club privati abbiamo l’asso nella manica. Da qualche mese il sottoscritto assieme ad alcuni amici avevamo iniziato a fare i primi passi nel campo musicale esibendoci nei matrimoni, cresime, battesimi, compleanni ecc. sempre nel nostro giro di amicizie.

il complesso LES COPAINS
il complesso
LES COPAINS  sax Aurelio – cantante sottoscritto – batteria Tony – basso Pino “l’americano” – chitarra ritmica Emanuele –

Tutto pronto per iniziare in questa nuova impresa. Decidiamo di fare l’inaugurazione una domenica pomeriggio alle ore 15 ed ecco arrivare i primi “invitati”, il complesso dà sfogo a tutto il suo repertorio, il “Faro” inizia a girare illuminando ad intermittenza il locale mentre tutto il resto dell’ambiente viene illuminato con faretti colorati a luce soffusa. Alle ore 16 il locale è già completo. E’ un vero piacere vedere quello “scantinato” pieno di giovani che con pochi soldi riescono a divertirsi perchè alla fine di tutto, lo scopo era proprio quello di risolvere i nostri problemi ma contribuire a farlo anche per altri nelle nostre stesse condizioni.

La musica si alterna tra rock and roll, cha-cha-cha e lenti ma per la maggiore lenti, il famoso ballo del mattone, mentre un cameriere non fa altro che salire e scendere quelle scale che ci collegano con il bar soprastante, a prendere le consumazioni da servire ai tavoli.

A fine pomeriggio dobbiamo tirare le somme, l’obiettivo fare iscrivere più amici possibili come soci del club e riusciamo a racimolare circa una sessantina di soci. Se pensate che si tratta di un primo incontro il risultato è buono, ci possiamo ritenere soddisfatti e appagati per tutti gli sforzi fatti.

Questa nostra iniziativa andata avanti per diversi mesi ci ha portati oltre che a risolvere il problema principale di divertirci con poco ma anche a trovare  nuovi amici, non dico a competere con quei club già esistenti, ma entrare anche noi in quel “giro” di luoghi di divertimento per i ragazzi della nostra età. Sul livello personale a fare parte di un gruppo che ha fondato quel club, per tutti noi motivo di soddisfazione.

Quell’esperienza ha lasciato in tutti noi un segno che non si cancellerà mai dai nostri cuori, è la dimostrazione che a volte la voglia di fare aiuta a superare qualsiasi ostacolo, basta averne anche con pochi “soldi” in tasca, certo averne è sempre meglio ma non sono sempre indispensabili, almeno in alcune cose.

Leggi la prima parte qui.