L’importanza dei ricordi

A seguito gli avvenimenti accaduti in Tunisia dopo l’indipendenza di quel popolo nel 1957, la mia famiglia nel 1960 ha dovuto lasciare quel paese e rientrare in Italia dopo essere stata privata di tutto.

A suo tempo l’abbandono sembrava più materiale che altro, ma con il passare degli anni mi accorgo che l’abbandono è stato ben più profondo.

Raggiunta la terza età , in pensione e con più tempo libero a disposizione tante volte a mia moglie nata in provincia di Bologna viene il desiderio di recarsi in quel paesino di provincia dove ha trascorso la sua adolescenza a visitare quei luoghi che ha frequentato da piccola: la scuola, quella stessa scuola dove suo padre insegnava, la chiesa dove ha preso i sacramenti e dove trascorreva gran parte del suo tempo libero, il camposanto dove ora riposano oltre ai genitori anche gran parte dei suoi famigliari, passare a salutare la giornalaia sua vecchia compagna di classe oltre alle tante altre sue compagne di scuola ancora presenti in paese.

Di solito la prima fermata che facciamo è nel bar del paese perchè oltre farci colazione cè il barista anche lui suo ex compagno di scuola. Tante volte in quello stesso bar incontriamo altri suoi ex compagni di classe che nel tempo sono diventati anche miei amici.

Nelle belle giornate, una volta finito il giro in paese andiamo a passeggiare nel centro d’allevamento di cavalli Orsi & Mangelli che cè nelle vicinanze dove si possono ammirare i bellissimi cavalli che ci sono, si tratta di uno dei più importanti centri di allevamento nazionale dove è cresciuto Varenne uno dei più famosi trottatori dell’ippica italiana.

Questa puntata al centro ippico la faccio sempre molto volentiere perchè tutte le volte mi fa rivivere quei momenti quando da piccolo andavo con mio padre ad assistere all’allenamento dei cavalli da corsa che possedeva la mia famiglia in Tunisia e tutte le volte è rivivere certe emozioni della mia infanzia. Tutto questo si svolge in una mattinata e all’ora di pranzo possiamo fare rientro a casa.

Negli anni mi accorgo che quando a suo tempo fui costretto a lasciare il paese dove sono nato, non sono stato privato solo dei beni materiali ma anche gran parte del mio passato oltre a poter rivivere certe emozioni.

La scuola dove sono cresciuto negli anni è andata demolita, la chiesa dove ho preso i sacramenti è stata sconsacrata e ora a quanto pare è stata trasformata in un mercato, il camposanto dove riposavano i resti dei miei nonni, alcuni miei famigliari e una mia sorellina, è stato distrutto. Pertanto cosa ne è del mio passato, più nulla, solo ricordi, ma ricordi di quei anni che nessuno mi potrà mai togliere e ma non potrò mai più rivivere e vi confesso che una punta di invidia la provo nei confronti di quelli che possono rivivere il proprio passato e ricordi.