Musicista negli anni sessanta – 3° capitolo

Tutto procede molto bene fino a quando incontro l’amore della mia vita, che pensavo tale. Dopo alcuni mesi decidiamo di coronare il nostro sogno, in ottobre del 1968 ci ritroviamo davanti ad un prete a giurarci amore eterno.

Già dopo alcuni mesi mia moglie comincia a manifestare segni di insofferenza riguardo a questa mia “seconda” attività e dopo aver portato a termine alcuni impegni a cui non potevo mancare decido a malincuore di lasciare il gruppo e ritirarmi per dedicarmi a tempo pieno al mio principale lavoro, quello di dirigente d’azienda.

Di tanto in tanto però non posso esimermi di partecipare a qualche concorso perchè è troppo grande la mia passione per il canto.

Nel 1969 mi capita per caso fra le mani un volantino in cui si parla della nuova edizione di Castrocaro, prendo l’occasione al volo e mando la mia domanda di partecipazione, vengo ammesso, i partecipanti sono tanti, anzi tantissimi oltre ventimila.

Iniziano le eliminazioni, la prima quella regionale, si svolge nel locale più famoso della costa romagnola e non solo, l’Altro Mondo di Rimini, famoso perchè in estate ci si esibiscono i big della musica leggera mondiale. Supero diverse selezioni e arrivo alla semifinale dove mi devo scontrare con trentadue cantanti ma se si pensa che eravamo partiti in oltre ventimila, la mia vittoria l’avevo già avuta ma non avendo alle spalle nessun contratto discografico alcuni agenti di case discografiche si fanno avanti ma preferisco non accettare nulla se non quella di ritirarmi e seguire quella che era già stata la mia decisione, continuare nel campo del mio lavoro principale. Per un momento ci ho voluto riflettere ma non vedevo nessun altro responso. Un motivo ha avuto il sopravento su tutto il resto, la sicurezza nel futuro e mi sono tornate in mente quelle parole che un giorno mi disse la maestra Scaglioni, maestra e scopritrice famosa in campo nazionale, in primis di Gianni Morandi oltre a tanti altri cantanti emiliani

non ti devi fidare troppo della musica per un futuro sereno, il successo va e viene poi non dura in eterno, solo in alcuni casi

Io credevo troppo nel lavoro che già stavo svolgendo e che mi dava quella sicurezza sia sul piano lavorativo che quello economico per il benessere della mia famiglia, nel frattempo erano nate due splendide bambine e il loro papà non poteva permettersi di mettere a rischio il loro futuro.

Finita la bellissima esperienza “Castrocaro” continuo a prendere parte a diversi concorsi piazzandomi sempre nei primi posti ma il tutto sempre a livello di divertimento, di tanto in tanto qualche esibizione in privato e anche in pubblico, mantenendo sempre la voce in perfetto stato anche aiutato dal mio stato di salute e di vita che conduco, mai fumato, mai bevuto alcolici e intanto gli anni passano. Nel 1981 mi separo da mia moglie mentre le figlie crescono, diventano adulte poi genitori anche loro e io nonno.

Nel 1987 incontro la donna che se l’avessi incontrata prima forse il mio “hobby” non sarebbe andato come è andato, ma pazienza è la vita.

Pensavo di aver scritto la parola “FINE” invece nulla di tutto questo.

Siamo nel 2014, dopo quarantanni del mio addio ai compagni di avventura, ecco rispuntare sulla mia strada la musica, il canto.

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Uno di quei “ragazzi” e precisamente il batterista dei Copains prima e Happy Boys dopo, Tony mi propone di esibirci assieme ad un altro nostro caro amico Claudio. Claudio è stato il cantante che a suo tempo mi ha sostituito nel complesso degli Happy Boys quando ho deciso di smettere. Tutti ancora “giovani” ma anche in grado di esibirci davanti ad un pubblico, accetto e riprendo quello che per tanti anni era stato un hobby, ma che ancora oggi mi dà quelle stesse emozioni che provavo quarantanni prima, grande tensione prima di salire sul palco, pressione sanguigna a trecento, sudore alle mani insomma tutte le carte in regola per continuare a fare quello che negli anni avevo dovuto sospendere, ma questa volta ci chiamiamo “ Gli amici degli anni sessanta” tutti quanti in pensione senza nessun altro impegno ma solo una grande voglia ancora di cantare, il repertorio si riferisce a quegli anni, tutti e tre con stili diversi e l’avventura continua… Il nostro motto “Barcolliamo ma non molliamo”.

Ultimamente ho incontrato altri due amici di vecchia data, degli anni sessanta, anche loro musicisti di quello stesso periodo mio, Rino chitarrista solista repertorio dei Shadows, Roberto chitarrista-cantante repertorio di Cliff Richard, Elvis, Neil Sedaka ecc e anche con questi stiamo iniziando ad esibirci anche in pubblico e di smettere non se ne parla proprio.

Per chi avrà piacere ascoltarmi, lo potrà fare sul mio canale YouTube dove ho registrato alcuni pezzi del mio repertorio.

 

Per il momento finisce qui con questo capitolo, ma per l’articolo spero di scrivere ancora un “seguito”, questo fino a quando avrò la voce per continuare a cantare le canzoni di quel favoloso periodo che è stato quello degli anni sessanta… Il sogno continua…