Quella stonatura di Benedello

Una sera dovevamo andare ad esibirci in una località sull’appennino modenese, Benedello (frazione di Pavullo nel Frignano mt. 700 slm).

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Arrivati sul luogo, solito lavoro di scarico dell’impianto e strumenti e alle ore 21 iniziamo a suonare. Dopo un ora circa, notiamo che tutti gli strumenti iniziano a stonare, i miei compagni musicisti tutti preoccupati cercano di rimettere in tonalità i propri strumenti ma non ci riescono, era diventato un concerto per “sordi”, il pubblico che nel frattempo aveva iniziato a ballare comincia a fermarsi nel centro della pista e a guardare questo complesso tanto “stonato”.

Dopo alcuni minuti viene il gestore ai piedi del palco a dirci di aver pazienza per alcuni istanti che avrebbe sistemato tutto lui. Ci guardiamo tutti quanti in faccia increduli, non riuscivamo a capire cosa sarebbe andato a fare e dopo una decina di minuti torna a dirci di riprendere che tutto era stato sistemato e fin dopo le prime note ci accorgiamo che effettivamente la situazione era tornata normale, musica perfetta.

La cosa ci ha abbastanza incuriositi, al primo intervallo andiamo a chiedere allo stesso gestore cosa era andato a fare e ci spiega che in quella frazione, tante volte la sera manca l’energia elettrica e il suo locale come tanti altri di quella zona usano come supporto un impianto per la produzione di energia elettrica che va caricato a pedali e quella sera si era verificato proprio quel calo di energia elettrica ed era entrato in supporto quell’impianto che proprio in quei minuti era quasi scarico e lui era dovuto andare a pedalare per riequilibrare la tensione.

Anche questo episodio è rimasto impresso nella nostra memoria, erano le condizioni che si incontravano in quegli anni in tante zone di montagna e anche questo fa parte di quella gavetta che tanti musicisti di quel periodo hanno avuto la “fortuna” di vivere… Come quella volta a Lama Moccogno.